Gruppo liturgico del Carmine


Se vuoi far parte del GRUPPO LITURGICO, contattaci.

Le Liturgie eucaristiche (S. Messe festive e feriali), le celebrazioni della Parola e le azioni liturgiche dei momenti "forti" dell'anno, sono il luogo privilegiato del nostro incontro con Dio, dove la nostra spiritualità può trovare alimento e sostegno per aiutarci a progredire nel cammino di fede.
Perché le liturgie siano ben preparate e realizzate, oltre certamente all'opera del sacerdote che presiede la celebrazione, serve anche l'aiuto di laici: "ministri" della Parola che siano in grado di capire e "annunciare" la Parola di Dio (e non semplici lettori); cantori, che sappiano scegliere ed interpretare i canti alla luce del momento liturgico; animatori liturgici, che sappiano interpretare ed aiutare a rendere manifesto alla comunità il senso della liturgia che si sta celebrando.


Riferimento per il Gruppo Liturgico (GL):

1) il GL è frutto di "maturazione liturgica" di un’intera comunità parrocchiale che sente l’esigenza di prepararsi nel modo migliore alle celebrazioni;
2) il GL può sorgere solo in parrocchie in cui è vivo il desiderio di realizzare una chiesa tutta ministeriale, articolata secondo una diversità di ministeri e di carismi;
3) il GL nasce in quelle comunità in cui è maturato un senso di collaborazione e di compartecipazione a tutta la vita della Chiesa, si tratta infatti di una struttura comunionale che esige disponibilità continua al confronto e allo studio;
4) nessun GL può rendere un vero servizio di pastorale liturgica se non pone al di sopra di ogni suo interesse l’intera assemblea celebrante e le sue esigenze;
5) un GL serio ed efficiente cura con metodo e costanza la formazione dei suoi membri.

Il gruppo liturgico dovrebbe essere composto anzitutto da persone che sono animate da spirito di conoscenza e di servizio e che, mature nella fede, sentono in loro come vocazione quella di servire la propria comunità aiutando il presbiterio e la comunità nell'applicazione della "riforma liturgica continua".
Infatti le comunità cristiane sono ancora lontane dall'applicazione completa di tutte le novità apportate alla liturgia dal Concilio Vaticano II.
Si può parlare di riforma liturgica continua in quanto proprio per la nuova impostazione e per le multiformi esigenze delle comunità particolari ogni sede liturgica, intendendo come sede quella rappresentata dalla comunità, è unica.

Il compito del gruppo liturgico dovrebbe essere anzitutto quello di approfondire i momenti liturgici e di osservare le liturgie della propria comunità, comprendendo le necessità e intervenendo a supporto di coloro che si occupano dell'animazione liturgica.

Quindi l'attenzione deve essere posta nell'individuare quali siano i momenti da evidenziare, quali quelli già assimilati e quali siano i mezzi più opportuni per trasmettere i messaggi, ponendo come riferimento principale quello che anche Papa Giovanni Paolo II scrisse in un brano della lettera apostolica Vicesimus Quintus Annus, scritta in occasione dell'anniversario dei 25 anni dalla Costituzione Conciliare"SACROSANCTUM CONCILIO"sulla sacra liturgia:

"La liturgia è tutta permeata dalla Parola di Dio, bisogna che qualsiasi altra parola sia in armonia con essa, in primo luogo l'omelia, ma anche i canti e le monizioni; che nessun'altra lettura venga a sostituire la parola biblica, e che le parole degli uomini siano al servizio della Parola di Dio, senza oscurarla".